Il blues del rapinatore
TRADUZIONE DI: Ingrid Basso
PRIMA EDIZIONE: 29 giugno 2011
«Sono un rapinatore di banca. Ecco, è detta. Sempre bene sapere con chi si ha a che fare, giusto per non scoprire di essere finiti tra le grinfie di qualche canaglia. Tipo un direttore di banca.» È questo economista diventato fuorilegge per coerenza morale a raccontare la storia del suo eroe e maestro: Max. Chi è Max? Il miglior spin doctor di Danimarca, l’eminenza grigia a cui il primo ministro, tutto presenza e niente cervello, deve ogni centimetro della sua poltrona. Del resto anche il criminale più scaltro non può che inchinarsi alla malafede di un grande politico. Perché se l’unica volta che perde il controllo Max ammazza il primo ministro, solo il suo genio può improvvisare il piano perfetto per farla franca. Finchè, mentre il cadavere del premier viaggia verso la stratosfera con un pallone aerostatico e una gallina cambogiana è chiamata a distrarre l’opinione pubblica, il cinico calcolatore è messo alle strette da un pericoloso testimone: una giovane scout armata fino ai denti di un disarmante idealismo. Tra colpi di scena e sferzate satiriche, l’inedito narratore-malvivente dà voce a un giallo del tutto anticonvenzionale, che sbeffeggia la cialtroneria del potere interrogandosi sui confini della morale, in un duello all’ultimo paradosso tra affilata malizia e sana ingenuità.